Pianeta Birra
Come vi accennavo nel post
precedente sul vino, presto ci sarebbe stata una disquisizione sul pianeta
Birra.
Non parleremo mai di Birra
come prodotto industriale se non per fare qualche eccellente confronto, per
scelta quindi ci addentreremo solo e soltanto nell’ambito della Birra Artigianale.
Mentre scrivo, ne sono certo,
migliaia di Brewer soltanto in Italia, stanno decidendo quali malti speciali
utilizzare cercando poi di immaginare con quello che io chiamo “il gusto della
mente” se aggiungere poi a fine processo un luppolo bivalente o due luppoli, se
affidarsi a questi ultimi per la profumazione o aggiungere delle spezie, che so
ginepro, coriandolo o liquirizia.
Ai Brewer va il mio più grande
rispetto, perché come capirete bene nei post che seguono, essi costituiscono lo
stadio iniziale, larvale oserei dire, di tutti i migliori Birrifici
Artigianali.
Un Brewer è come uno Chef,
perché l’approccio alle materie prime anche per lui muta, diventa proiezione di
una trasformazione che sente dentro, sogna ad occhi aperti qualcosa che è solo
un’idea, inizialmente senza dettagli, senza definizione dei passaggi necessari,
ma una precisa meravigliosa idea.
Comincia quindi su questo mio
Blog una sorta di rubrica che avrà come pre-titolo “Pianeta Birra”, nel quale
vi descriverò per una serie di Birrifici Artigianali da me visitati non
soltanto il prodotto finito, ma quello che c’è dietro le quinte di
un’etichetta, dall’attenzione verso le materie prime, al rapporto empatico tra
il produttore e le proprie origini.
Non perdetevi quindi il prossimo Post:
Pianeta Birra – Birrificio: Birra Amiata
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"A tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti" Oscar Wilde