Paccheri ripieni di Baccalà mantecato al bergamotto con salsa di pomodori affumicati
Perché il Bergamotto in cucina? Beh abbiamo già parlato dell'unione di toni molto forti e sapidi, abbiamo detto in altri post che questo mix può regalare una sapidità più morbida e dolce. Accade anche con combinazioni che coinvolgono il pesce, come per esempio una peperonata di pesce spada, ma se in più volete ottenere la cosiddetta "nota agrumata" che molti critici gastronomici ricercano e trovano in alcuni piatti, potreste pensare di utilizzare questo agrume il Bergamotto il cui succo ha un sapore fortemente amaro, ma che regala una profumazione che sembra quasi più adatta alla cosmesi che non alla cucina!
Se non siete fortunati
nel reperirlo fresco, siamo verso la fine della sua stagionalità che è
Ottobre-Marzo, potreste utilizzare il succo concentrato di Bergamotto come ho
fatto io, ancor meglio se Bio e che potete reperire nei supermercati della
vostra città.
Se è concentrato al 100%
come in questo caso dovrete utilizzarlo con sagacia e allungarlo con acqua in
proporzione 1:5 o 1:6, altrimenti l'amarezza del succo potrebbe prevalere. Il
profumo vi colpirà in maniera persistente, non vi preoccupate è l'odore tipico
del Bergamotto, meglio ancora se annusate l'olio essenziale della sua buccia.
Il suggerimento che dovete raccogliere in
questa ricetta è di osare, sperimentare, speculare su odori e sapori, perché
già il Baccalà ha una tonalità molto sapida e un odore molto forte,
immaginatelo in questo contrasto con il fruttato dolce quasi floreale del
Bergamotto, credetemi la realtà supererà l'immaginazione, e già quando lo avrete in
marinatura coglierete l'effetto di questo mix. I toni forti che si sprigionano dai processi di
salatura e dissalatura del pesce verranno arricchiti dal profumo dell'agrume e
questo vi sconvolgerà.
Abbiniamo quindi a questo risultato una Salsa con pomodori affumicati che ben contrasterà con la dolcezza che sprigionerete con la mantecatura, il tutto ben "confezionato" in dei Paccheri di farina di semola di grano duro a lenta essiccazione.
Abbiniamo quindi a questo risultato una Salsa con pomodori affumicati che ben contrasterà con la dolcezza che sprigionerete con la mantecatura, il tutto ben "confezionato" in dei Paccheri di farina di semola di grano duro a lenta essiccazione.
Vediamo la scheda della ricetta
Per la Marinatura del Baccalà
Come vi accennavo non
sono riuscito a reperire il Bergamotto fresco, quindi ho usato il succo
concentrato al 100%. Questo vi da un vantaggio, perché se regolate la giusta
quantità per una diluizione almeno 1:5 riuscite a ricoprire l'intero filetto di
Baccalà.
Prendete quindi il
filetto dissalato e spellato, eliminate le spine che potrebbero esserci lungo
la parte superiore. Preparate ora la diluizione
1:5 di succo di Bergamotto, considerate che per un filetto di circa 1 Kg vi
occorreranno circa 2 litri di liquido, vi consiglio quindi di partire con
questa idea e poi eventualmente aggiungere altro liquido sempre con la stessa
proporzione
Aggiungete la
corrispondente quantità d'acqua
Ricoprite quindi il
filetto
Lasciate marinare in
frigorifero con della pellicola per almeno 4 ore.
Per la salsa di
pomodori affumicati
La scelta del pomodoro è
ricaduta sul Piccadilly, ma potrete ripetere l'esperimento con altre tipologie
di pomodori magari nel periodo primavera - estate dove la scelta sarà molto più
ampia.
Realizzate un taglio a
croce superficiale nella parte inferiore del pomodoro
e mettete i pomodori in
una pentola d'acqua che avrete portato a bollore
Attendete una ventina di
minuti, in questo modo riuscirete a spellare i pomodori molto più rapidamente
ed in maniera efficiente
Proseguite per tutti e
metteteli in una pirofila con della pellicola per alimenti
Provvedete quindi ad
affumicare con del legno di mandorlo e utilizzate come starter delle spezie
secche (io ho usato ortica e malva) e ripetete l'operazione per
5-6 volte
Ottenuta quindi
l'affumicatura dei pomodori spellati, procediamo schiacciarli nel passatutto
L'obiettivo è ottenere la
passata priva di semi
Ottenendo la passata
liquida e profumata di affumicatura
Spadellate una mezza cipolla nell'olio Evo
Cuocete la salsa
addensandola e aggiungendo un pizzico di sale verso la fine
Per la
preparazione della mantecatura
Abbiamo realizzato il
Baccalà mantecato con la tecnica della planetaria nel Post Baccalà mantecato su polenta al nero di seppia e cialda di
riso,
utilizziamo la stessa identica tecnica. Tagliate in pezzi grossolani il filetto
di baccalà marinato al bergamotto
Aggiungete i pezzi di
baccalà
e successivamente
aggiungete le patate tagliate sottili
coprite e lasciate andare
circa 15 minuti
quando la cottura inizia
ad ammorbidire le patate aggiungete il latte
lasciate assorbire il
latte a fiamma alta fino a completo
assorbimento
A questo punto aggiungete la panna
amalgamate sempre a
fiamma alta
e versate il tutto nella planetaria
Azionate la frusta a
media forza per almeno 4 minuti
fino ad ottenere una
crema morbida e omogenea
Per la
preparazione dei paccheri
Per i paccheri ho scelto una pasta molto ruvida, trafilata a bronzo e ad essiccazione lenta
Una volta cotti i
paccheri in abbondante acqua salata, metteteli in verticale e provvedete alla
farcitura con la sac a poche
Impiattamento
Inserite le mandorle tostate in un cutter
Procediamo ad impiattare
nappando i paccheri ripieni con la salsa
e aggiungendo il trito
per dare sia croccantezza che dolcezza sull'affumicatura della salsa
Vino consigliato
Rosso rubino, note di frutta rossa con sentori vegetali. Fresco, leggermente morbido, ma di media struttura ed equilibrato. Tannini dolci lo accompagnano verso una buona persistenza.
Ottenuto daantichi vitigni a bacca rossa della Campania si tratta di una ricerca dell’Azienda “Feudi di San Gregorio” sulle ultime quattro piante originarie ancora presenti nella zona del Taurasi, che utilizzando i marcatori del DNA ed il profilo degli antociani, ha evidenziato affinità genetica con alcuni vitigni dell’area nord-orientale dell’Italia quali il Teroldego, il Lagrein ed il Refosco, legati alla colonizzazione focese del delta del Po. Il suo fresco equilibrio ben si accompagna a primi piatti della tradizione campana, in particolare con una pasta al ragù, ma in generale a salse sapide e leggermente acide.
Rosso rubino, note di frutta rossa con sentori vegetali. Fresco, leggermente morbido, ma di media struttura ed equilibrato. Tannini dolci lo accompagnano verso una buona persistenza.
Ottenuto da
antichi vitigni a bacca rossa della Campania si tratta di una ricerca dell’Azienda “Feudi di San Gregorio” sulle ultime quattro piante originarie ancora presenti nella zona del Taurasi, che utilizzando i marcatori del DNA ed il profilo degli antociani, ha evidenziato affinità genetica con alcuni vitigni dell’area nord-orientale dell’Italia quali il Teroldego, il Lagrein ed il Refosco, legati alla colonizzazione focese del delta del Po. Il suo fresco equilibrio ben si accompagna a primi piatti della tradizione campana, in particolare con una pasta al ragù, ma in generale a salse sapide e leggermente acide.
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"A tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti" Oscar Wilde