giovedì 20 novembre 2014

...da I DIECI COMANDAMENTI...

7) Saziali ho detto, non Straziali!

Ma è il cenone di Capodanno o una cena tra amici?

Insomma o è il pranzo di Natale, o di ferragosto, o altro, l’unica verità è che il troppo stroppia e quindi contenete la vostra esuberanza culinaria!

La migliore alternativa, sempre che abbiate amici non rinunciatari in quanto consapevoli della vostra nobile arte, è che ognuno di loro per non essere rimpinzato all’infinito, comincerà ad invitare qualcun altro sapendo che ci sarà cibo per un reggimento.

Non è possibile che dopo aver servito gli antipasti:

  • Pesce Bandiera marinato alle erbe aromatiche, 
  • Seppie crude al lime, 
  • Gobbetti crudi, 
  • Cozze alla Saint Malò, 
  • Polipetti alla Luciana, 
  • Tortino di Alici patate e porri, 
  • Paté di Maccarello con gelatina, 
  • Cornucopie di Sgombro e Camember, 
  • Arancine di riso nero e calamari, 
  • Pomodoro camone farcito con Caponata,

proseguite ancora, vi dovete FERMAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!

Quando vi fermate con questo andirivieni di portate dalla cucina alla sala da pranzo è già troppo tardi!
I vostri cari commensali, che nel frattempo si sono tracannati dal Moscato di Noto all’Erba Luce di Caluso, passando dal Fiano di Avellino e dal Terre Alte del Friuli, oramai non ne capiscono più di sapori, di toni, di profumi, di freschezze, di acidità, delle consistenze delle raffinatezze che gli state proponendo.
Se non volete rovinare tutto, dovete fermarvi e proporre un Dessert, UNO!

Che ne so chiudete con:
                Un Babà al limoncello, oppure
                Un tortino alle mele, oppure
                Una Caprese al limone, oppure
                Un Crostino di ricotta allo sciroppo di miele e zafferano, oppure
                Un Budino di ricotta e miele di Melata, oppure
                Una Gelatina di cachi su biscotto ai cereali, oppure
                Un semifreddo al torrone con grattuggiata di cioccolata di modica.

Ma insomma vanno più che bene anche due Cantuccini di Prato!
Servite con l’opportuno vino e amen, quattro chiacchiere per svagare i fumi dell’alcool e tutti a casa.


Ed è proprio tornando a casa che si ha la “prova del nove”, se non si sentiranno appesantiti, se dormiranno tra 4 guanciali sognando proibitamente e se al loro risveglio avranno di nuovo fame o almeno non penseranno al cibo come una condanna, allora li avete saziati non straziati!

1 commento:

  1. Ciao Riccardo. Come darti torto? L'abuso di cibo puo' essere viatico di esperienze mistiche, puo' portare alla scoperta di forme di vita ritenute
    estinte od elusive come il dodo, lo yeti e l'unicorno; per non parlare del degrado della qualita' dell'aria e della riduzione dell'ozono
    atmosferico con tutte le problematiche connesse. Purtroppo sono cose che possono capitare a noi persone con il palato foderato di eternit ed
    assolutamente incapaci di pronunciare la parola "Basta", allo stesso modo in cui Fonzie non riusciva a dire "Ho sbagliato". E' successo proprio
    ieri sera dopo una cena in un ristorante etnico "all you can eat". Il menu prevedeva trippa, pipindune e ove, cipullate, sagne fasciule e cotiche,
    agnello cacio e ovo, mazzarelle, fujie strascnite e saggicce, caggionetti, bocconotti, ferratelle con nutella e pizza dolce, il tutto
    abbondantemente innaffiato dal prelibato "Sgotto d'Oro". Inutile dire che la mia malsana passione per la cucina etnica mi ha portato all'abuso e
    nemmeno un gallone di Fernet Branca mi ha impedito di incontrarla finalmente. Ebbene posso dire di averla vista, posso dire che la leggendaria
    pantafrica esiste. Proprio lei, l'anima in pena con le sembianze di gatto (e non di cinghiale, come erroneamente viene rappresentata da un
    infelice spot pubblicitario) che nel sonno viene a rubare il respiro al malcapitato mangione si e' manifestata ed io, ancora strabiliato, sono
    qui a renderne testimonianza.
    Ciao da Alice

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"A tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti" Oscar Wilde