giovedì 13 novembre 2014

I DIECI COMANDAMENTI

I DIECI COMANDAMENTI


    1. 1 - Non avrai altro cuoco all'infuori di te stesso;
"Spesso mi ha fatto pensare”, scusate la citazione, ero troppo tentato!

Potrete conoscere decine di chef, prenderete come riferimenti amici, zie, nonne e prestigiatori culinari che vestono la bianca divisa in TV, ma ad esclusione della mamma, santa, che facilmente spegneva in voi ogni velleità di virtuosismo gastronomico presentandovi sotto il naso una parmigiana di melanzane che ancora ad oggi non riuscite ad eguagliare, nessuno, dico NESSUNO, dovrà spegnere il vostro entusiasmo, il vostro FUOCO SACRO. 
Solo così potrete avere accesso alle infinite variazioni gastronomiche scaturite dalla combinazione dell’infinita biodiversità di madre terra e le folli sinapsi sotto la vostra calotta cranica.

2 - Non esistono sostanze commestibili che non possono combinarsi tra loro;


Non esistono schemi rigidi, non esistono regole assolute, non esistono pregiudizi sugli accostamenti dei cibi e non parlo necessariamente di accostamenti alle spezie, ma anche.
Bisogna osare, anche quando sforzandovi non riuscite a immaginarlo il sapore di un’accostamento, provate comunque a farlo, provate ad immergervi in una nuova dimensione che un attimo prima non conoscevate, ma che avete creato voi.
Se qualcuno vi dice che accostamenti come:
·         Gallinella di mare (o coccio) e Uva Fragola, oppure
·         Sgombri e Camembert, oppure
·         Calamari e Caffé, oppure
·         Gorgonzola e Cioccolato, oppure
·         Ricciola e Mela annurca, oppure
·         Ricotta di bufala e Nero di Seppia, oppure
·         Sgombri e philadelphia, oppure
·         Alga Dashi Kombu e Jalapeno, oppure
·         Radicchio, Cipolla di Tropea, Mela Golden, Aringa affumicata e Yogurt, oppure
·         Beh, continuate da soli!


messi insieme sono una vera schifezza, sappiate con certezza che si sbaglia, sappiate che se sapete trasmettere l’equilibrio corretto ad un piatto, allora i toni saranno esaltati, la venatura che prevale sarà avvincente, avrete aperto una nuova porta su una dimensione creata dalla vostra percezione del sapore.


3 - Non è la cena che non va, siete voi che siete competenti. (parafrasando C.M.Shultz);


Siete nel ristorante di una certa classe, consigliato da un amico carissimo noto ghiottone di prelibatezze, arrivano gli antipasti, sauté di cannolicchi, se siete di origine tarantina o barese vi chiedete: ma si mangiano anche cotti? In ogni caso assaggiate il primo, NESSUN SAPORE, non è il sale che manca, non sono gli ingredienti, aglio, olio, prezzemolo, c’è tutto, persino la cottura va bene, allora riflettete, come è possibile? Increduli assaggiate il secondo cannnolicchio, rimanete basiti. Come è possibile togliere il sapore ad una pietanza che in natura è squisita, come si riesce ad annullarne completamente il sapore senza necessariamente coprirlo con altri?
Cosa fate?
a)      Decidete che è arrivato il momento di complimentarvi con lo chef e chiedete di conoscerlo personalmente e quando si presenta gli chiedete “come si fa a cucinare così i cannolicchi?" Allora lui orgoglioso della domanda comincerà a descrivere le proprietà della sua cucina, quindi lo fermate e specificate meglio la domanda: “volevo dire come si fa a cucinare i cannolicchi così male!” e quindi giù di mano pesante, quindi andate via alzando la voce e non chiedendo neanche il conto.

b)      Decidete che è inutile anche commentare, sarebbe come donare perle di saggezza a chi non potrebbe comunque coglierle, allora fate finta di aver avuto un’urgenza, chiedete il conto, pagate e andate via pensando: “non è la cena che non va, sono io che sono competente!


4 - Se non avete nessuno per cui cucinare, forse cucinate male?

  • Se gli amici trovano le scuse più incredibili per non venire a cena a casa vostra;
  • Se anche i vostri più cari amici insistono per ordinare la pizza quando sono a vedere un film da voi;
  •  Se il vostro partner comincia a scodinzolare come un cagnolino quando uscite fuori a cena e a sbavare quando passate insieme davanti una rosticceria;
oppure, se la vostra strategia per trovare il partner della vostra vita consiste nel prenderlo per la gola, ma sono decenni che non battete chiodo,

                                   ecco allora non c’è dubbio: NON SAPETE CUCINARE.

Voglio spiegarvi, però che non è una malattia incurabile, oppure un handicap che vi renderà invivibile l’esistenza, basta sapersi adeguare, è sufficiente tirar fuori altre doti, non so, ubriacare gli amici a suon di mojito e pina colada prima di propinargli le vostre tartine, conoscere la migliore pizza a domicilio del quartiere, e usare armi di seduzione di massa ben più efficaci di un risotto alla zucca.

Nel caso in cui, però, abbiate deciso che la vostra socialità debba necessariamente passare dai fornelli di casa, esiste un’altra soluzione:
resettare tutto quello che sapete, o credete di sapere, non solo circa la cucina, ma anche circa i sapori.

Non è un’operazione facile, ma l’unico modo per “raddrizzare” il vostro approccio, prima con il cibo, poi con i fornelli e poi con la vostra “deteriorata” immagine di chef.

Suggerisco caldamente di cominciare con un cibo NON gradito, qualcuno sceglierà delle ostriche, altri il tartufo oppure delle semplici rape rosse, preferirei che cominciaste da un cibo che non debba essere cucinato, provando ad assaggiare senza condimento alcuno.

Certo dopo i primi brividi lungo la schiena nel forzarvi a fare qualcosa che ritenete iniqua per voi stessi, inutile per il raggiungimento del risultato e quasi al limite dell’umiliazione, chiudete gli occhi e assaporate le consistenze, i sapori, e ponetevi la domanda:

come mai esiste qualcuno su questa terra che trova questo cibo delizioso?

Se quel qualcuno è un essere umano come voi, di certo anche voi dovete trovare qualcosa di buono o vagamente gustoso nel cibo che state assaporando, vi chiedo allora di convincervi che è impossibile che troviate questo cibo disgustoso, potrete preferirlo ad altri cibi, potreste non metterlo nella top ten dei vostri cibi preferiti, ma da oggi in poi dovrete capire che il gusto ha un carattere più universale del vostro stesso palato, è un’esperienza collettiva che evolve nel tempo ed allora perché farvi sfuggire una cosa così portentosa?


Proseguite poi con il condire il cibo che avete scelto per renderlo ancora più gradevole al vostro palato, non sto parlando chiaramente di spalmare la crema di nocciola sul sashimi, ma di aumentare il livello del vostro gradimento, perché quello che conta poi quando cucinate non è quello che vi dirà la vostra amica sulle vostre uova al tartufo: “il tartufo non mi piace perché odora di Gas Propano”, quello che davvero conta è che siate orgogliosi di quello che avete cucinato.

************************PROSSIMAMENTE***********************************
5 - Sono le 06.00 del mattino, vai a fare la spesa con il Trolley!
6 - Saziati ho detto, non Straziati!
7 - Saziali ho detto, non Straziali!
8 -  Fate l’amore con il sapore e soprattutto non dimenticate i preliminari!
9 - Temperature basse e tempi lunghi, se non avete tempo allora servite del Sashimi!
10 - Sempre pronto ad una nuova idea e ad un antico vino. B.Brecht






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"A tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti" Oscar Wilde